Quando il fotovoltaico insegue il sole
Gli inseguitori solari sono dei pannelli fotovoltaici dotati di “intelligenza” che, anche se costano un 25% in più e comportano un monitoraggio e una manutenzione maggiormente frequenti, rendono fino al 30% in più rispetto a quelli comuni, e sono particolarmente indicati per le grandi estensioni di terreno. L’idea in sé è semplice: poiché i pannelli solari, in genere, hanno un’inclinazione fissa e possono godere delle condizioni di assorbimento migliori, vale a dire del sole a picco – cioè quando i raggi battono sulle celle con un’angolatura di 90° – solo per breve tempo nell’arco di una giornata, rendendoli mobili si riesce a ottimizzare la posizione via via che la luce si sposta, riuscendo di conseguenza ad accumulare molta più energia.
Naturalmente, è sempre opportuno rivolgere gli impianti in direzione sud, in modo da sfruttare al meglio il percorso da est a ovest del sole, da quando sorge a quando tramonta. Però le variazioni di collocazione del sole si verificano pure lungo l’anno, con l’avvicendarsi delle stagioni; senza contare che i pannelli devono avere una pendenza tra i 29° e i 32°, a seconda che ci si trovi nel Meridione o nel Settentrione d’Italia. Questi calcoli, che sono comunque soggetti ad altre variabili e diventano giocoforza approssimativi, passano in secondo piano se gli impianti vengono provvisti di un sistema meccanico computerizzato che permetta di seguire il sole nelle sue evoluzioni.
Dunque gli inseguitori solari aiutano a ottenere il massimo profitto dalla luce solare, con movimenti su un solo asse, scelto tra orientamento e inclinazione, o su entrambi. Il puntamento può basarsi su un software che prevede gli spostamenti del sole o su delle cellule fotosensibili, che in parole povere seguono il calore. Esistono modelli di inseguitori in grado di tener conto pure del vento e di posizionare i pannelli in modo che restino protetti.