Quando il gioco diventa lavoro
Lavorare è un gioco. Strano ma vero, perché se a dirlo è un croupier non si può certo smentire. E se in Sicilia quello dei casinò è un mondo poco conosciuto e per nulla praticato, i siciliani invece non soltanto sono un popolo di giocatori – come confermato dalle statistiche Eurispes – ma anche di esperti “addetti ai lavori”, o in questo caso “ai tavoli”.
Al Salone catanese del gioco, “Game Pride & Ludica Village” – organizzato da Ad Maiora, Pianeta Vacanze Equipe e Yrama – la direttrice della scuola croupier di Palermo, Christine Chilton, una veterana del settore che ha lavorato per Elisabetta d’Inghilterra, racconta il potenziale dei ragazzi dell’Isola: «Ogni anno formiamo quasi 50 giovani che dopo il corso cominciano subito a lavorare in diverse parti del mondo e nelle navi da crociere. È un vero e proprio viaggio in un favoloso universo fatto di calcoli mentali, abilità manuale, e psicologia dei giocatori».
A confermare che dal gioco può nascere un mestiere – tra gli stand dell’Etnexpo, a Etnapolis, in vetrina fino a domani domenica 28 – c’è anche una coppia siciliana, una fumettista e un creativo, che hanno dato vita a “Link”, «un gioco di società non riproponibile on line, per mantenere sacra quell’atmosfera dei vecchi giochi di società, quando gli avversari si sfidavano con sorriso e goliardia». Più facile a farsi che a dirsi, la regola base è entrare in contatto fisico con il compagno di squadra, in una sorta di Twister a tu per tu.
Da corpo a corpo, a monitor a monitor: molti giochi tradizionali prendono vita digitale. L’ultima novità sul fronte è il Bingo on line, garantito dai Monopoli di Stato: non più 400 giocatori in sala ma oltre 4mila appassionati, ognuno da casa propria, pronti ad acchiappare la fortuna e jackpot da capogiro. Parola d’ordine: tutela, quella del giocatore, che grazie alla nuova legge comunitaria – in vigore tra poche settimane – potrà giocare un tetto massimo di scommesse. Bandito dunque l’azzardo. Così sarà infatti per le slot machine – quelle di ultima generazione sono touch screen – i videogiochi e le scommesse sportive. Ogni appassionato avrà la propria card ricaricabile, come quelle telefoniche.
Tra luci e palloncini le attrazioni del Game Pride & Ludica Village continuano nei corridoi dell’ expo: la Wii-zone; la “zorball” ovvero una gigantesca palla di 3 metri, all’interno della quale infilarsi per rotolare a mo’ di criceto; le simulazioni dell’amato Softair. Immancabile lo “sport della mente”, com’è stato definito dal Comitato olimpico: gli scacchi. In un torneo dove una partita non è mai uguale all’altra, appassionati e principianti si sfidano all’interno del Salone sfoderando le proprie strategie. Mentre a rappresentare il gioco “che non muore mai” ci sono gli intramontabili mattoncini Lego, “calamita” del divertimento per grandi e piccini.