La normativa per il lavoro agile
Il lavoro agile è diventato sempre più frequente. È diventato frequente già da qualche anno, dato che molte aziende si sono rese conto di quanto importante fosse per alcune categorie di dipendenti riuscire ad essere liberi da vincoli di orario e di spazio, così da riuscire a lavorare al meglio, così da sentirsi più soddisfatti e proprio per questo motivo più performanti. È diventato frequente da quando le aziende si sono rese conto di poter in questo modo inoltre risparmiare. Non c’è bisogno infatti di allargare gli spazi della propria azienda e di creare nuovi uffici se le persone possono lavorare da casa.
Ovviamente nel corso degli ultimi mesi è diventato ancora più frequente, da quando l’emergenza sanitaria da Covid 19 ci ha costretti a casa, da quando ci ha fatto comprendere che stare in troppe persone dentro ad un ufficio può voler dire mettere a rischio la propria e l’altrui salute. Ma qual’è la normativa per il lavoro agile oggi vigente? Andiamo a scoprirla insieme.
Lavoro agile, la normativa
Tutto ciò che concerne il lavoro agile è inserito nella legge del 22 maggio 2017, n. 81, entrata in vigore il 14 giugno 2017 dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nello specifico nel numero 135 del 13 giugno 2017.
Secondo quanto dice la normativa il lavoro agile non prevede vincoli di spazio, può quindi essere effettuato da qualsiasi luogo. Proprio per questo motivo non è corretto parlarne, come invece molte persone fanno, come di un lavoro da casa. Può essere portato avanti da casa, certo, ma anche da uno spazio coworking, un ufficio preso in affitto, dalla spiaggia, dal parco pubblico. Il luogo non ha importanza, ciò che conta è il risultato finale, le performance.
Secondo la normativa il lavoro agile non prevede vincoli di orario. Ovviamente questo è un dettaglio che viene deciso insieme al proprio datore di lavoro. È infatti possibile che in alcune fasce orarie sia comunque richiesta una certa disponibilità. Vincoli e obblighi però non devono esserci, un lavoro che può quindi a pieno titolo essere considerato flessibile e modulabile sugli impegni quotidiani di ognuno. Infine il lavoro agile non prevede un controllo diretto del datore di lavoro. Si è dipendenti a tutti gli effetti insomma, ma allo stesso tempo piuttosto liberi di agire come meglio si preferisce.
L’accordo tra le parti secondo la normativa
Ovviamente la normativa attualmente vigente stabilisce che vi sia un accordo scritto tra il dipendente in lavoro agile e il datore di lavoro. L’accordo deve regolare l’esecuzione delle prestazioni, indicare i tempi di riposo, regolare il potere che il datore di lavoro può esercitare, indicare i comportamenti ritenuti scorretti e le eventuali sanzioni disciplinari. È poi ovviamente necessario che nell’accordo si parli in termini chiari e trasparenti di come organizzare la prestazione lavorativa e quali siano gli obiettivi che è necessario riuscire a raggiungere. L’accordo di lavoro agile secondo la normativa attualmente vigente può essere sia a tempo determinato che a tempo indeterminato.
I diritti del lavoratore agile
È importante ricordare che la normativa che regola il lavoro agile parla della necessità di far scendere in campo anche per il lavoro agile lo stesso identico trattamento economico degli altri lavoratori. Non solo, deve essere identico anche il trattamento normativo. I diritti insomma sono gli stessi dei lavoratori che in sede, fisicamente in ufficio, portano avanti le stesse mansioni. Pensiamo anche ovviamente agli incentivi fiscali e contributivi, alle malattie, agli infortuni.