Il mondo del lavoro oggi: le professioni lavorative più impattate dal Covid
Il mondo del lavoro oggi risente in maniera significativa degli effetti dovuti alla pandemia da Covid19 che ha colpito l’intero pianeta. Se in epoca pre coronavirus i dati occupazionali nel nostro Paese non erano particolarmente incoraggianti a seguito di questo flagello che nessuno si aspettava le cose non vanno certo meglio.
Come sappiamo ci sono stati e continuano ad esserci settori e professioni molto più segnati dalla crisi lavorativa rispetto ad altri. Il settore terziario e quello del commercio hanno subito i danni più gravi. Il turismo, i piccoli commercianti, i ristoratori sono solo alcune delle professioni lavorative che devono fare i conti più gravi con la pandemia. Il mercato del lavoro ha chiuso le porte a migliaia di persone, nello specifico a coloro che avevano posizioni lavorative meno stabili e meno tutelate. Tra queste figurano in primis i soggetti con lavori a tempo determinato e i giovani, primi rami a venire tagliati. Cuochi, baristi, collaboratori domestici, camerieri e gli esercenti delle vendite al dettaglio sono le categorie con i maggiori problemi.
Meno effetti devastanti per chi lavora nel settore impiegatizio e per gli operai ma anche per quelle professioni come i tecnici elettronici o programmatori. Lavoro in crescita per gli addetti alle consegne che hanno visto impennare i ritmi e gli orari di lavoro, a fronte di una maggiore richiesta dovuta alla chiusura dei negozi fisici e ad un aumento degli acquisti online, frutto del lungo periodo di lockdown.
Ma la definizione di lavoro intesa come la possibilità di contare su una solidità economica a lungo termine, già in bilico prima del virus, non appartiene più ai giovani di oggi che non hanno mai sentito l’esigenza del tanto sospirato posto fisso. Il mondo del lavoro chiede oggi come ieri competenze e preparazione, concetti che però si devono continuamente arricchire e acquisire non solo a inizio carriera ma lungo tutto il percorso lavorativo. Flessibilità e continua ricerca dei saperi sono le sfide di domani, già valide oggi.
Nonostante i tanti effetti negativi della pandemia sul mondo del lavoro i cambiamenti che ha messo in atto nel settore possono rappresentare una sfida e un input verso nuovi modi di approcciarsi al lavoro. Ne è un esempio lo smart working decollato in Italia per forza di cose, con effetti anche positivi sulla società. Il nostro Paese era ben lontano da questo concetto, già da diverso tempo adottato da altre nazioni, e si è ritrovato suo malgrado ad attuarlo. Molte professioni si potranno svolgere in smart working anche al termine della pandemia, con indiscussi vantaggi per le aziende e i singoli lavoratori.